Gattonare è una tappa fondamentale per lo sviluppo non solo muscolare ma anche neurologico di un bambino nel primo anno di vita, il gattonare aiuta a sviluppare le capacità oculomotorie e propriocettive di un bambino che impara, grazie allo spostamento, a conoscere il mondo che lo circonda e a capire la propria posizione in relazione agli oggetti attorno a lui. Gattonare prepara il bambino a competenze vitali come l’equilibrio, la locomozione e lo sviluppo della forza muscolare.
AVVICINAMENTO AL GATTONARE
Una delle condizioni fondamentali per arrivare ad un gattonamento ottimale è la tonicità dei muscoli della schiena, del collo, delle gambe e delle braccia.
La posizione prona cioè a pancia sotto fa lavorare tantissimo questi muscoli e si può iniziare già dal secondo mese di vita.
Quindi stimolare i bambini a pancia in giù il più possibile con dei giochini, si può iniziare con brevi periodi e aumentare gradualmente la durata.
ESERCIZI CHE STIMOLANO IL GATTONAMENTO
La stimolazione più intuitiva per aiutarli a gattonare è quella di prendere un giochino preferito e porlo ad una distanza sufficiente per stimolarli a muoversi.
La distanza del gioco non dovrà essere eccessivamente distanze altrimenti il bambino rinuncerà ancora prima di provarci.
Un altro esercizio di stimolazione e’ quello di mettere un cuscino a forma di cilindro sotto il pancino e farlo muovere avanti ed indietro, questo movimento riproporrà il movimento tipico del gattonamento.
Infine un esercizio che trovo molto utile è quello di porgli uno specchio davanti, la curiosità di guardarsi riflesso lo spingerà a muoversi, cioè gattonare, verso lo specchio.
TEMPI GIUSTI
Normalmente i neonati iniziano a gattonare dai 7-9 mesi ma ci sono dei neonati che iniziano prima ed altri che iniziano dopo, questo può essere dovuto agli stimoli a cui è sottoposto sin dai primi giorni di vita o più semplicemente al carattere stesso del bambino.
Il bambino dovrà essere in grado di tenere bene la testolina sollevata, quando si trova nella posizione a pancia in giù e dovrà essere in grado di girarsi a pancia sotto dalla posizione supina.
I genitori devono conoscere bene il proprio bambino, evitare frustrazioni o senso di disagio, se inizia a piangere o si infastidisce interrompere gli esercizi e riprendere in un secondo momento quando sarà più calmo senza fargli vivere questa tappa come un insuccesso.
OSTEOPATIA
Quello che valuta l’osteopata in un bambino che non gattona o che lo fa male sono diverse strutture:
- la testolina per una plagiocefalia
- il collo per un torcicollo miogeno
- le anche per una displasia o un blocco articolare
- la colonna per una scoliosi neonatale
Queste strutture dovranno essere libere da qualsiasi restrizione di mobilità che potrebbe ridurre la capacità di movimento globale del bambino
Dott. Gennaro Roberto